lunedì 30 novembre 2009

LA VITA DI TAREK

Ha saputo ,Tarek
di essere nato
in una notte di eclissi
e non si è persuaso
che durasse così a lungo,
perché il forte buio
si è mantenuto presente
anche allo zenith del sole,
per le bombe cadute
ed il fumo che si è alzato…

Ha studiato, Tarek,
sui ritrovati libri di geografia,
quasi speciale favola
di arcaici tempi,
il ritmo delle stagioni
il succedersi delle eclissi:
le prime quasi presenti,
le altre spesso… dimenticate:
ha interpretato stranamente
la propria diversa esperienza…

…Ha voluto percorrere,Tarek,
la normale parabola
di un’ ortogonale esistenza,
intimamente testimoniando
la distanza dei secoli,
millenaria storia del suo popolo
terribilmente criptata
ne ha osservato solo
schegge di secoli
tra i ricordi di un museo.

Ha attentamente osservato, Tarek,
una dettagliata mappa
del mondo a lui circostante
per essere libero di volare
con la fantasia, cercando
l’ardua felicità dei giorni;
inutilmente, perché
il bando politico straniero
ha reso la sua economia
popolarmente difficile da sostenere.

Ha ardentemente costruito,Tarek,
castelli di immagini,
reali e fantastici sogni
di ogni ragazzo che vive
con la protezione del cielo.
Invano, perché l’azzurro
è enigmaticamente lontano
coperto da misteriose nubi
inibenti l’orizzonte felice
appena abbozzato prima.

Ha indagato nella storia, Tarek:
intensamente amando Babilonia
preziosa città ideale
di giardini pensili e templi:
ricordo, insieme ad Ur
di patti tra Abramo e l’Eterno,
solenne antropologica deificazione
per una copiosa discendenza
come la miriade di stelle
e gl’infiniti granelli di sabbia.

Hanno spesso rivelato a Tarek
che i suoi grandi fiumi,
fertilissima mezzaluna,
è stato paradisiaco territorio:
deserto stranamente trasformato
dall’abbondante acqua
da granitica roccia
ad inarrestabile humus
invidia degli antichi,
umana e deiforme seduzione.

E’ palesemente disperato, Tarek,
per le diacroniche esperienze
unicamente indirette…
Ha ricordato particolarmente i patti,
sicuramente stracciati;
ha rivisto duramente i volti,
perennemente scavati;
ha fissato lungamente il cielo,
eternamente annerito:
il nuovo inizio della fine!
Antonio Lonardo
La poesia fa parte del libro DESIDERIO DI LUCE Ed. ITINERARIUM 2005 ed è stata scritta nel 2003, ai tempi dell'invasione dell'Irak, da parte delle truppe americane ed alleate. Immagino un personaggio, di nome Tarek, abituale in quella terra, che soffre per la guerra , che gli proibisce diversi elementi, che in pace avrebbe.

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