sabato 26 dicembre 2009

VIA MUNICIPIO

Intenso caleidoscopio
di mille e più vite,
quella lunga strada,
eccezionale stadio,
con gli spalti di case,
chiese, castello e strade,
rimane nei secoli,
nelle metamorfosi del tempo.

Sèguito naturale
di straordinarie “quinte” ,
documento di favoloso passato,
ricco di storica gloria
e di terribile quotidianità;
spazi creati ed ereditati
ad edenica immagine,
ricchezza del cielo
per uomini e dèi
nell’olimpica terra.

Policromia dell’esistenza
su binari paralleli
intensamente vissuti
nella quotidianità sgargiante
di solari visi giovanili,
e nel declinante tramonto
della vita che si spegne
come il crepuscolo
della sera che s’annerisce.

Palcoscenico quotidiano
di eterogenee dimensioni:
uomini allo specchio
con l’orizzonte riflesso
nella sintesi delle immagini
zoommate nei cuori…

…Cielo e sole,
presenzialità costante
di oceanico splendore,
entrano nelle case
come paradigma di luce
e riflettono…
osmosi perfetta
di orizzonti incrociati:
terre,case, piante,
persone, acque, montagne…



Scenario consueto
di straordinari films
casualmente orditi
nei fortuiti incontri
delle lunghe giornate,
nel misterioso silenzio
e nelle brevi ore
di fantasmagoriche feste.

Non c’era
ai tempi di Annibale
l’ampia strada,
foro politico del passato
quando si creava
il senso della storia
che si vive nelle lotte
contro la macro Potenza.

Non c’era
agorà virtuale di un popolo,
ai tempi di Scipione,
quando, guerrieri da sempre,
vanamente valorosi
furiosamente lottavano
contro i Titani del potere
affilando le armi,

E’ ricordo immarcescibile
di momenti solenni
proiettati nel passato:
indelebile unità
di un popolo forte
nell’eroica fede
e nella prodezza di vita
ereditate nei secoli.

A. LONARDO


Modica,sabato 26 dicembre 2009

mercoledì 23 dicembre 2009

FANTASTICANTE MEMORIA

Ruotano, nei miei ricordi,
luoghi incrostati nella vita,
innalzata con i pensieri
di un passato diventato presente…

E’ fermo il retrospettivo sguardo
nell’orizzonte di lunghe giornate,
nello sviluppo di forti ideali
lungamente inseguiti.

Si muovono, nelle mie vene,
come sangue che torna al cuore,
paesaggi, vivi nella memoria,
preciso indice di maturità.

Si scontrano, nel mio vissuto,
quasi gioco a nascondino,
veloci passaggi dalla luce al buio,
granelli di sabbia in impazzita clessidra.

Si succedono, nella mia mente,
solo fugaci interruzioni di tempi;
ricomincia la nuova vita,nei riflessi
ciclici d’ innovativi calendari.
Antonio Lonardo

mercoledì 16 dicembre 2009

I L B I V I O

Al bivio
c’è una luce:
il giallo. Pericolo!

Al crocevia delle idee
c’è uno scontro:
chi supera, cresce;
chi perde, soccombe.

Al crocevia della storia
ci sono uomini:
alcuni pacifici,
altri armati.

Nella via
c’è un morto;
sul muro
uno scritto:
“Lo vendicheremo”!

Nel buio
c’è una folla:
un urlo l’ha bloccata,
un segno l’ha travolta,
la verità
è trapelata…

Nessuno ci crede,
tutti sospettano,
ognuno dubita…
“La luce
non esiste”…

Qualcuno avanza,
altri spingono,
chi si fa largo;
un colpo parte,
la confusione uccide.

La guerra inizia,
la distruzione segue,
la morte regna.

Il bivio si oscura,
la scelta è difficile,
la vita è in prova,
il futuro incerto.
A. Lonardo

mercoledì 9 dicembre 2009

martedì 1 dicembre 2009

CARTELLONE


Sussurrano i muri
bisbiglìi lontani:
luci ed ombre
di un passato
ricco d’iniquità.
Dal cielo
il sole
illumina le case
asciugando
la muffa degli errori,
mostruosità riconosciute
nei bagliori della storia.
MELAGRANA SPACCATA


…E’ spaccata la “Melagrana”
con i chicchi rossi
impregnati di storia,
che raccontano
con densità particolare
alle bocche pronte
a mangiarli…

…E’ aperto il frutto
con gl’interstizi delle strade
intrise di secoli
che percorrono
con trame incessanti:
affascinante enigma
da seguire…

…E’ dolce il succo
del miele profumato,
tempo trascorso
segnato dall’orologio
testimone perenne
di una gloria
da ricordare…

…E’ “santo” quel pomo
ricco di chiese:
templi votivi
sparsi come il rosario
di preghiere ferventi
di bimbi invocanti
di madri tremanti…

…E’ aperto il cielo
dispensatore di vita
su uomini e cose
che maturano
il frutto prezioso
nella lunga stagione
dell’esistenza iterativa.